Carl Orff 1895

Carl Orff 1895
Sergej Prokofiev 1891
Sergej Prokofiev è stato un celebre compositore, pianista e direttore d'orchestra russo del XX secolo, nato il 23 aprile 1891 a Sontsovka, nell'Impero russo (oggi Ucraina), e deceduto il 5 marzo 1953 a Mosca, in Unione Sovietica.
Prokofiev ha dimostrato un talento musicale eccezionale fin dalla giovane età. Ha studiato al Conservatorio di San Pietroburgo, dove si è distinto per la sua abilità nel comporre e suonare il pianoforte. Durante i suoi anni di studio, ha mostrato uno stile musicale originale e innovativo, ma talvolta controverso, che ha suscitato l'interesse e l'ammirazione di molti.
La sua carriera musicale è stata caratterizzata da una vasta gamma di opere, tra cui composizioni per pianoforte, musica da camera, balletti, opere liriche, colonne sonore per film e sinfonie. Alcune delle sue opere più celebri includono il balletto "Romeo e Giulietta", le sinfonie n. 1 e n. 5, il Concerto per pianoforte n. 3 e l'opera "Guerra e pace".
Durante gli anni '20 e '30, Prokofiev ha trascorso del tempo all'estero, vivendo in particolare negli Stati Uniti e in Francia. Tuttavia, nel 1936, è tornato in Unione Sovietica, dove ha continuato a comporre mentre affrontava le sfide imposte dal regime stalinista. Le sue opere in questo periodo erano spesso soggette a critiche e censure da parte del governo.
Durante gli ultimi anni della sua vita, Prokofiev ha sofferto di problemi di salute e ha affrontato difficoltà finanziarie. Nonostante ciò, ha continuato a comporre e a esibire il suo talento musicale fino alla sua morte avvenuta nel 1953, lo stesso giorno di Joseph Stalin. La sua eredità musicale è rimasta influente nel mondo della musica classica, e le sue opere sono ancora eseguite e apprezzate in tutto il mondo.
1936 - Danza dei cavalieri (Montecchi e Capuleti) [di Sergej Prokofiev]
https://youtu.be/B6EDHdFdkeQ?si=mZ4T_2CDh0OfeS4i
Sciur padrun da li beli braghi bianchi 1890?
"Sciur padrun da li beli braghi bianchi" è un canto popolare di protesta di origine lombarda, nato probabilmente tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. Si tratta di una canzone che dà voce al malcontento e alla rabbia dei braccianti agricoli nei confronti dei proprietari terrieri, accusati di sfruttare i lavoratori senza mostrare alcuna pietà per le loro fatiche e condizioni di vita miserevoli.
In Lombardia, come in altre regioni d'Italia, si diffondono le prime forme di organizzazione sindacale e le lotte operaie iniziano a scuotere il sistema economico. Questo canto diventa così un simbolo della presa di coscienza della classe lavoratrice, anticipando il fermento sociale che porterà alle grandi proteste contadine e alle rivendicazioni per migliori condizioni di vita.
Le strofe raccontano la disperazione dei braccianti, il loro senso di sfruttamento e la volontà di ribellarsi a un sistema ingiusto. La ripetizione del ritornello enfatizza la denuncia sociale, mentre l'uso del dialetto lombardo conferisce autenticità e immediatezza al messaggio.
Oggi, la canzone continua a essere interpretata da gruppi folk e da artisti impegnati, come il Nuovo Canzoniere Italiano e I Gufi, che l'hanno resa celebre a livello nazionale. Rimane un simbolo delle lotte sociali e della tradizione musicale popolare italiana.
https://youtu.be/oeApyVt15b0?si=u98e5j1jb5q7C5QR
Maurice Ravel 1875
Maurice Ravel è stato un celebre compositore francese del periodo post-romantico e del XX secolo, nato il 7 marzo 1875 a Ciboure, in Francia, e deceduto il 28 dicembre 1937 a Parigi. È considerato uno dei più grandi compositori francesi della sua epoca. Ravel è noto per la sua originalità stilistica, la sua maestria nell'orchestrazione e la sua precisione nella composizione. È stato un innovatore musicale e ha contribuito notevolmente allo sviluppo della musica del XX secolo. Tra le sue opere più celebri vi sono "Bolero", una composizione sinfonica famosa per la sua ripetitività e crescendo costante, "Daphnis et Chloé", una suite orchestrale tratta dall'opera balletto, e "La valse", un poema sinfonico che evoca l'atmosfera e il ritmo di un valzer. Ravel era noto per il suo stile musicale raffinato e per la sua abilità nel creare atmosfere evocative attraverso la musica. La sua musica è caratterizzata da armonie sofisticate, colori orchestrali distintivi e una particolare attenzione ai dettagli nella scrittura musicale. Oltre alle sue composizioni orchestrali, Ravel ha anche composto opere da camera, concerti per pianoforte e musica per pianoforte solo. È famoso per il suo lavoro meticolo e per la sua attenzione alla struttura musicale. L'eredità di Ravel nella storia della musica è di grande importanza e ha influenzato molti compositori successivi. La sua musica, ancora popolare e ammirata, è celebrata per la sua bellezza, la sua complessità armonica e la sua innovazione stilistica.
1930 - Bolero [di Maurice Ravel]
https://youtu.be/Urfjyj4FnUc?si=Y7KvFndDsGb00Qtg
Franz Lehar 1870
Franz Lehár è stato un compositore austriaco, nato il 30 aprile 1870 a Komárom, nell'allora Impero austro-ungarico (attualmente in Slovacchia), e deceduto il 24 ottobre 1948 a Bad Ischl, in Austria. È conosciuto principalmente per le sue opere leggere e operette, tra cui la più celebre è "La vedova allegra" (Die lustige Witwe).
"La vedova allegra", rappresentata per la prima volta nel 1905, è diventata una delle operette più popolari di tutti i tempi. La sua musica vivace e orecchiabile, accompagnata da una trama leggera e divertente, ha fatto sì che questa operetta fosse un successo immediato e continua ad essere rappresentata in tutto il mondo.
Altre operette famose di Lehár includono "La contessa Maritza" (Gräfin Mariza), "Il paese del sorriso" (Das Land des Lächelns) e "Giuditta". Le sue composizioni sono caratterizzate da melodie accattivanti, valzer e arie romantiche che hanno reso la sua musica amata dal pubblico.
Le operette di Lehár sono apprezzate per la loro leggerezza, il loro umorismo e la loro musicalità coinvolgente. La sua capacità di combinare melodie orecchiabili con la comicità e il romanticismo ne ha fatto uno dei più popolari compositori di operette del suo tempo.
Anche se è noto principalmente per le sue operette, Lehár ha composto anche opere orchestrali e brani per il teatro, ma il suo grande successo e la sua popolarità duratura derivano principalmente dalle sue operette, che hanno continuato ad essere rappresentate e amate nei teatri di tutto il mondo.
Le temps des cerises 1868
"Le temps des cerises" è una celebre canzone francese, scritta nel 1868 da Jean-Baptiste Clément con musica composta da Antoine Renard. Questo brano è diventato uno dei classici della musica francese, con un testo poetico e melodico che esprime un senso di nostalgia e romanticismo.
La canzone evoca un'atmosfera malinconica, celebrando la bellezza e la dolcezza della vita, ma allo stesso tempo richiamando la nostalgia di tempi passati. Il titolo, che significa "Il tempo delle ciliegie" in italiano, simboleggia la gioventù, l'amore e la perdita, mentre le ciliegie rappresentano la dolcezza e l'effimero della vita. "Le temps des cerises" è stata interpretata da numerosi artisti nel corso degli anni e ha mantenuto la sua popolarità, diventando un simbolo della cultura e della musica francesi. La canzone è stata utilizzata anche in contesti politici e sociali come un inno di speranza e cambiamento durante periodi di movimenti di protesta e rivoluzionari. La sua bellezza melodica e il suo significato profondo hanno reso questa canzone un classico intramontabile della musica francese.
https://youtu.be/RCKMYEEpm_s
La Bella Gigogin 1859
L'Inno Non Ufficiale dell'Unità d'Italia
Origini e Autori
"La Bella Gigogin", con il suo celebre ritornello "Rataplan sento il tamburo", è una delle canzoni più iconiche del Risorgimento italiano. Composta nel 1858 dal musicista Paolo Giorza su un testo anonimo, divenne rapidamente un canto popolare legato ai movimenti patriottici che portarono all'Unità d'Italia.
Il brano si diffuse prima in Lombardia e Piemonte, per poi diventare un inno simbolico tra i volontari che combattevano per l'indipendenza dal dominio austriaco. La sua musica allegra e il ritmo trascinante contribuirono al suo successo, rendendola una sorta di marcia non ufficiale durante la Seconda Guerra d'Indipendenza del 1859.
Chi era la "Bella Gigogin"?
Il significato esatto del nome "Gigogin" è ancora oggetto di dibattito. Alcune interpretazioni suggeriscono che fosse un nome vezzeggiativo piemontese per una ragazza chiamata Giovannina. Altri studiosi ritengono che il termine potesse indicare una figura simbolica, forse una giovane donna che rappresentava l'Italia desiderosa di libertà.
Non mancano teorie secondo cui "Gigogin" fosse il nome in codice di una spia o di un personaggio legato ai movimenti rivoluzionari. Indipendentemente dal suo significato, il nome e il ritmo della canzone la resero irresistibilmente popolare tra i patrioti.
Il Ritmo Militare e il Testo
"Rataplan sento il tamburo" richiama immediatamente il battito ritmico dei tamburi militari, sottolineando il carattere marziale della canzone. Il testo, apparentemente semplice e giocoso, nascondeva riferimenti all'entusiasmo patriottico e alla voglia di libertà degli italiani.
L’incitamento alla battaglia e il tono festoso contribuirono a rendere La Bella Gigogin un canto di massa, cantato nelle piazze e nei momenti di mobilitazione popolare.
Diffusione e Impatto Storico
Durante le campagne di guerra del 1859, i soldati dell’esercito piemontese, ma anche i volontari garibaldini, intonarono spesso La Bella Gigogin. Si racconta che fosse cantata persino la sera prima della famosa battaglia di Magenta, combattuta il 4 giugno 1859 tra l’esercito franco-piemontese e quello austriaco.
Il brano divenne così famoso che, secondo alcune fonti, Giuseppe Verdi lo prese come ispirazione per il coro iniziale dell’Inno di Garibaldi, altro celebre canto patriottico del tempo.
L'Eredità di "La Bella Gigogin"
Ancora oggi, La Bella Gigogin viene eseguita in occasioni commemorative e rievocazioni storiche del Risorgimento. Il suo spirito festoso e combattivo la rende una delle canzoni più rappresentative del periodo, al pari di Va’ Pensiero o dell’Inno di Mameli.
Il brano continua a essere un esempio straordinario di come la musica possa diventare un potente strumento di coesione e identità nazionale.
1859 - La Bella Gigogin (Rataplan sento il tamburo) [di anonimo \ Paolo Giorza] (1858)
Giacomo Puccini 1858
Giacomo Puccini, nato il 22 dicembre 1858 a Lucca, in Italia, e deceduto il 29 novembre 1924 a Bruxelles, in Belgio, è stato uno dei più importanti compositori operistici italiani della fine del XIX e inizio del XX secolo.
Puccini è celebre per aver creato opere liriche di grande successo e popolarità, che hanno avuto un'influenza duratura sull'opera e sono ampiamente rappresentate nei teatri di tutto il mondo. Tra le sue opere più celebri vi sono "La Bohème", "Tosca", "Madama Butterfly", "Manon Lescaut" e "Turandot".
Le opere di Puccini sono caratterizzate da una combinazione di melodie indimenticabili, emozioni intense e una capacità straordinaria di dipingere personaggi realistici e situazioni drammatiche. Le sue partiture sono ricche di bellezza melodica e di una straordinaria sensibilità musicale, capaci di evocare emozioni intense negli spettatori.
La capacità di Puccini di catturare la complessità delle emozioni umane attraverso la musica, unita a una padronanza della drammaturgia musicale, ha reso le sue opere parte essenziale del repertorio operistico. Brani come "Che gelida manina" da "La Bohème", "Un bel dì vedremo" da "Madama Butterfly" e "E lucevan le stelle" da "Tosca" sono solo alcuni dei momenti indimenticabili nelle sue opere.
Puccini è riconosciuto per il suo contributo allo sviluppo dell'opera, in particolare per il suo stile melodico e la sua capacità di coniugare la tradizione italiana dell'opera con elementi di modernità e innovazione.
Nonostante il suo tragico decesso prima del completamento di "Turandot", il suo lavoro è stato completato da altri compositori e continua a essere ammirato e apprezzato per la sua bellezza, la sua drammaticità e la sua influenza duratura sulla musica e sull'opera.
1887 - E lucean le stelle [da 'Tosca'] [di Giacomo Puccini \ Giuseppe Giacosa - Luigi Illica]
https://youtu.be/5-AF1T4OehM
Ruggero Leoncavallo 1857
Ruggero Leoncavallo è stato un compositore e librettista italiano del periodo tardo romantico e post-romantico, nato il 23 aprile 1857 a Napoli e deceduto il 9 agosto 1919 a Montecatini Terme, in Italia. È principalmente conosciuto per aver composto l'opera "Pagliacci".
"Pagliacci", rappresentata per la prima volta nel 1892, è una delle opere più celebri di Leoncavallo e continua a essere una delle opere liriche più rappresentate nei teatri di tutto il mondo. Quest'opera racconta la storia di un gruppo di attori di un teatro ambulante e dei loro drammi personali, che si mescolano con la realtà e il mondo esterno.
Sebbene "Pagliacci" sia la sua opera più famosa, Leoncavallo compose anche altre opere, tra cui "Zazà", "La bohème" (non da confondere con l'opera di Puccini con lo stesso titolo) e "I Medici".
La musica di Leoncavallo si caratterizza per la sua drammaticità, la sua melodia appassionata e il suo realismo musicale, che riesce a catturare l'intensità delle emozioni dei personaggi. Anche se non così prolifico come altri compositori operistici dell'epoca, Leoncavallo è stato comunque un contributore significativo all'opera italiana.
La sua opera "Pagliacci", in particolare, con il suo coinvolgente dramma umano e le sue arie emozionali, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'opera e continua ad essere ammirata e rappresentata nei teatri di tutto il mondo.
Jingle Bells 1857
https://youtu.be/qnkrrFCubWk
Oh My Darling, Clementine 1850
La Storia e il Significato di una Ballata Senza Tempo
"Oh My Darling, Clementine" è una delle canzoni folk più iconiche della tradizione americana, tramandata per generazioni e ancora oggi cantata in vari contesti. Nonostante sia spesso considerata una canzone popolare anonima, la sua versione più famosa è attribuita a Percy Montrose, che la pubblicò nel 1884, anche se alcuni storici ritengono che una versione precedente possa essere stata composta da Barker Bradford.
Origini e Contesto Storico
La canzone si inserisce nel filone delle ballate popolari nate nel XIX secolo, un periodo in cui le storie venivano raccontate attraverso la musica, spesso con un misto di malinconia e umorismo nero. Il testo narra la triste storia di Clementine, figlia di un minatore, che annega tragicamente in un fiume. Il narratore, che apparentemente è il suo amante o un corteggiatore, racconta la sua sfortunata fine con un tono nostalgico e a tratti ironico.
Si pensa che il brano possa aver avuto origine durante la Corsa all’oro in California (1848-1855), un’epoca in cui la vita nelle città minerarie era dura e pericolosa. Il riferimento a Clementine come figlia di un minatore suggerisce un legame con questa realtà storica.
Testo e Significato
Il testo della canzone si sviluppa in più strofe, descrivendo la bellezza di Clementine e la sua tragica fine:
"In a cavern, in a canyon,
Excavating for a mine,
Dwelt a miner forty-niner,
And his daughter Clementine."
(Traduzione: In una caverna, in un canyon, scavando per una miniera, viveva un minatore del '49 e sua figlia Clementine.)
La tragedia si consuma quando Clementine scivola e cade nel fiume mentre attraversa un ruscello su un pezzo di legno. Il narratore afferma di aver cercato di salvarla, ma non sapendo nuotare, non ci riesce. In un finale ironico e amaro, ammette di aver trovato conforto nelle braccia della sorella di Clementine.
Questo contrasto tra il dolore per la perdita e il modo quasi disinvolto con cui la vita va avanti è tipico delle ballate popolari, che spesso giocano con l'umorismo nero e l'inevitabilità del destino.
Influenza Culturale e Popolarità
"Oh My Darling, Clementine" è diventata un pilastro della musica folk americana e ha influenzato numerosi generi musicali. È stata reinterpretata da artisti di vario genere, tra cui Bing Crosby, Joan Baez, Johnny Cash e perfino in versioni orchestrali e parodistiche.
La canzone è apparsa in numerosi film, cartoni animati e programmi televisivi, contribuendo a rafforzare la sua popolarità. Ad esempio:
È stata usata in Looney Tunes, con parodie umoristiche.
È stata reinterpretata nel film western "My Darling Clementine" (1946) di John Ford.
Compare spesso in ambientazioni western e folcloristiche per evocare un senso di nostalgia americana.
Una Melodia che Resiste al Tempo
Nonostante il testo malinconico, la melodia di Oh My Darling, Clementine è allegra e orecchiabile, il che ha contribuito alla sua longevità. Questo contrasto tra musica e testo è uno degli elementi distintivi della ballata.
Ancora oggi, la canzone viene insegnata ai bambini nelle scuole, cantata nei campi estivi e utilizzata per evocare il folklore dell’America del XIX secolo. Il suo fascino risiede nella semplicità della melodia e nella sua capacità di raccontare una storia in pochi versi, unendo commedia e tragedia in un perfetto equilibrio narrativo.
"Santa Lucia" 1848
"Oh! Susannah" 1848
"Addio mia bella addio" 1848
"Alla fiera di Mast'Andrè" 1845
Edvard Grieg 1843
Edvard Grieg (1843-1907) – Il Compositore dell’Anima Norvegese
Edvard Grieg è stato un compositore e pianista norvegese, una delle figure più importanti del Romanticismo musicale. La sua musica, profondamente ispirata al folklore norvegese, ha contribuito a definire l'identità musicale della Norvegia e lo ha reso celebre in tutto il mondo. Tra le sue opere più famose ci sono la Suite di Peer Gynt, il Concerto per pianoforte in la minore e i Pezzi lirici per pianoforte.
Edvard Grieg nacque il 15 giugno 1843 a Bergen, in Norvegia, in una famiglia di musicisti. Sua madre, Gesine Hagerup, era una pianista e fu la sua prima insegnante di musica. A soli 15 anni, Grieg fu mandato a studiare al Conservatorio di Lipsia, dove ricevette una formazione accademica rigorosa, influenzata da compositori come Robert Schumann, Felix Mendelssohn e Franz Liszt.
Dopo il diploma nel 1862, viaggiò in Danimarca e conobbe il compositore Niels Gade, che lo incoraggiò a sviluppare un linguaggio musicale più personale. In questo periodo, Grieg iniziò a integrare elementi del folklore norvegese nella sua musica.
Carriera e opere principali
Grieg dedicò gran parte della sua carriera alla creazione di un'identità musicale nazionale norvegese, fondendo le tradizioni popolari con la musica classica europea.
Opere più celebri
Concerto per pianoforte in la minore, Op. 16 (1868)
È il suo lavoro più celebre per pianoforte e orchestra, spesso paragonato ai concerti di Schumann e Liszt.
Caratterizzato da un inizio drammatico con un potente accordo del pianoforte seguito da un arpeggio discendente.
Celebre per la sua melodia lirica e l'orchestrazione brillante.
Suite di Peer Gynt, Op. 23 (1875-76)
Scritta come musica di scena per il dramma Peer Gynt di Henrik Ibsen.
Comprende brani famosissimi come:
Il mattino (Morgenstemning), una delle melodie più iconiche della musica classica.
Nell’antro del re della montagna (I Dovregubbens hall), noto per il crescendo drammatico e l’uso nella cultura pop.
Danza di Anitra e La morte di Åse, che mostrano la capacità di Grieg di evocare emozioni forti.
Pezzi lirici per pianoforte (1867-1901)
Una serie di 66 brevi brani pianistici divisi in 10 raccolte.
Alcuni dei più celebri sono:
Ninnananna (Berceuse), Op. 38 No. 1
Marcia dei nani (Troldtog), Op. 54 No. 3
Notturno, Op. 54 No. 4
Alla primavera (Til våren), Op. 43 No. 6
Holberg Suite, Op. 40 (1884-85)
Scritta per celebrare il 200° anniversario della nascita del drammaturgo Ludvig Holberg.
Ispirata alla musica barocca, con una combinazione di eleganza e sensibilità romantica.
Stile musicale e influenze
Grieg fu fortemente influenzato dal folklore norvegese e dalla musica romantica tedesca. Il suo stile si distingue per:
Melodie liriche e affascinanti, spesso ispirate ai canti popolari norvegesi.
Harmonizzazione innovativa, con l'uso di accordi ricchi e modulazioni sorprendenti.
Evocazione della natura e del paesaggio nordico, attraverso il colore orchestrale e le sonorità del pianoforte.
Uso delle danze popolari, come la halling e la springar, tipiche della tradizione norvegese.
Grieg è spesso paragonato a compositori nazionalisti come Dvořák e Sibelius, che cercavano di creare una musica rappresentativa del proprio paese.
Ultimi anni e morte
Negli ultimi anni della sua vita, Grieg soffrì di problemi di salute, ma continuò a comporre e a esibirsi. Viaggiò molto in Europa e la sua fama crebbe sempre di più. Morì il 4 settembre 1907 a Bergen, all’età di 64 anni.
Fu sepolto in una grotta scavata nella roccia accanto alla sua casa, Troldhaugen, oggi trasformata in museo.
Eredità e influenza
Grieg è considerato il più grande compositore norvegese e uno dei più importanti esponenti del Romanticismo musicale. La sua musica ha influenzato molti compositori successivi, tra cui Maurice Ravel e Jean Sibelius.
La sua opera continua a essere eseguita in tutto il mondo, e brani come Il mattino e Nell’antro del re della montagna sono diventati parte della cultura popolare, usati in film, pubblicità e videogiochi.
Curiosità
Il Concerto per pianoforte in la minore fu eseguito da Franz Liszt, che ne rimase entusiasta e incoraggiò Grieg a continuare a sviluppare il suo stile.
Nell’antro del re della montagna è stato usato in numerosi film, spot pubblicitari e cartoni animati, diventando uno dei brani più riconoscibili della musica classica.
Il museo Troldhaugen, la casa di Grieg vicino a Bergen, è oggi una meta turistica molto visitata.
Grieg ha saputo catturare lo spirito della Norvegia nella sua musica, rendendolo immortale nel cuore degli ascoltatori di tutto il mondo.
1876 - Il Mattino [da 'Peer Gynt'] [di Edvard Grieg]
Pyotr Ilyich Tchaikovsky 1840
Pyotr Ilyich Tchaikovsky, nato il 7 maggio 1840 a Votkinsk, nell'Impero russo, e deceduto il 6 novembre 1893 a San Pietroburgo, è stato uno dei più grandi compositori russi del XIX secolo. È considerato uno dei principali esponenti del periodo romantico nella musica classica. Tchaikovsky è noto per le sue composizioni orchestrali, le sue opere, i suoi balletti e le sue opere da camera. Alcune delle sue opere più celebri includono i balletti "Lo schiaccianoci", "La bella addormentata" e "Il lago dei cigni". Le sue sinfonie, in particolare la "Sinfonia n. 6 in Si minore, Patetica", sono anche tra le sue opere più famose e amate. La musica di Tchaikovsky è caratterizzata da melodie memorabili, una straordinaria abilità nell'orchestrazione e un'intensa espressività emotiva. Le sue composizioni sono state influenzate dalla musica russa tradizionale, ma anche da elementi della musica europea dell'epoca. Tchaikovsky è stato anche un pioniere nell'uso dell'orchestra per esprimere emozioni e stati d'animo profondi. La sua musica è conosciuta per la sua potenza emotiva, la sua melodia coinvolgente e la sua capacità di trasmettere un'ampia gamma di emozioni, dalla gioia al dolore, dall'eccitazione alla malinconia. La sua vita personale fu spesso tormentata da lotte interiori e conflitti, e la sua omosessualità in una società conservatrice dell'epoca rappresentò una sfida per lui. Nonostante le difficoltà personali, Tchaikovsky ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica e la sua musica continua ad essere eseguita e ammirata in tutto il mondo per la sua bellezza e la sua profondità emotiva.
1874 - Concerto n.1 per pf e orch in sib: 1° tempo (Allegro non troppo e molto maestoso) [di Pyotr Ilyich Tchaikovsky]
https://youtu.be/3q-SErQXlxk
1876 - Danza dei piccoli cigni [da 'Il lago dei cigni'] [di Pyotr Ilyich Tchaikovsky]
https://youtu.be/jSTia7AmWDI
1876 - Swan theme [da 'Il lago dei cigni'] [di Pyotr Ilyich Tchaikovsky]
https://youtu.be/9cNQFB0TDfY