1973-Roma capoccia [di Antonello Venditti]
.jpeg)
Autori:
- Musica e Testo: Antonello Venditti
Interprete: Antonello Venditti
Genere: Cantautorale / Pop
Etichetta: It
Album: Theorius Campus (con Francesco De Gregori)
Anno di uscita: 1972 (diventata celebre nel 1973)
Contesto e significato
"Roma capoccia" è il brano che lanciò Antonello Venditti, diventando in poco tempo un inno d’amore per la città di Roma. Scritto in dialetto romanesco, il testo è un’esplosione emotiva, un omaggio alla bellezza struggente della capitale, vista con gli occhi di chi torna dopo essere stato lontano.
La canzone mescola nostalgia, orgoglio e poesia, dipingendo scorci urbani e sensazioni in modo vivido e personale. “Capoccia” è termine dialettale che indica la superiorità, quasi a dire che Roma è la regina delle città, la più bella, quella che non può essere dimenticata.
Struttura e musicalità
- Tonalità prevalente: Do maggiore
- Stile musicale: ballata melodica con venature folk
- Arrangiamento semplice ma suggestivo: piano, archi, flauto.
- Venditti canta con enfasi e calore, quasi come se parlasse direttamente alla città.
Frase memorabile
"Roma capoccia der monno infame. "
Impatto culturale
- Divenuta negli anni un classico della romanità, è cantata in stadi, feste popolari, eventi cittadini.
- Ha fatto da colonna sonora a momenti iconici nella storia culturale romana.
- È uno dei brani più identificativi di Venditti, ancora oggi parte stabile dei suoi concerti.
Curiosità
- La canzone fu incisa per la prima volta nel 1972 nell’album Theorius Campus, realizzato a quattro mani con Francesco De Gregori.
- Il successo esplose l’anno successivo grazie all’interpretazione dal vivo e alla diffusione radiofonica.
- Venditti ha raccontato che la scrisse in una sola notte, travolto dalla nostalgia mentre era a Milano.
1973-Roma capoccia [di Antonello Venditti]
https://youtu.be/Q9PGiZDLnHI?si=a-eTxRnSUaPY0cl-