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"Vengo anch’io. No, tu no!" è un brano iconico del cantautore e medico milanese Enzo Jannacci, pubblicato nel 1968. È uno dei pezzi più rappresentativi della sua poetica surreale, ironica e profondamente umana. Il testo è scritto a sei mani da Jannacci, Fiorenzo Fiorentini e Dario Fo.
Dettagli del brano:
- Titolo: Vengo anch’io. No, tu no!
- Anno: 1968
- Autori: Enzo Jannacci, Fiorenzo Fiorentini, Dario Fo
- Interprete: Enzo Jannacci
- Genere: Canzone d'autore, cabaret, ironico-satirico
- Etichetta: ARC
Significato e stile:
La canzone si struttura come un dialogo surreale e ripetitivo, dove un personaggio chiede costantemente “vengo anch’io?”, ricevendo come risposta “no, tu no!”. Dietro l’apparente leggerezza e comicità si cela una profonda critica sociale, in particolare verso l’esclusione, l’ipocrisia e l’assurdità dei meccanismi di potere e relazione umana.
"Per vedere di nascosto l'effetto che fa..."
Questo verso, diventato celebre, rappresenta lo sguardo curioso e distaccato sull’umanità, tipico del teatro di Dario Fo e della poetica di Jannacci.
Curiosità:
- Censura: Il brano fu inizialmente censurato dalla RAI per via del suo tono ritenuto provocatorio.
- Influenza teatrale: Lo stile e la scrittura risentono fortemente della scuola del cabaret milanese e della collaborazione di Jannacci con Fo e Gaber.
- Frase cult: Il titolo è diventato modo di dire comune, usato ancora oggi per indicare esclusione ironica o forzata da qualcosa.
- Successo popolare: Nonostante (o grazie a) il tono dissacrante, la canzone ebbe un enorme successo e contribuì a consacrare Jannacci come figura centrale della canzone d’autore italiana.