La notte dell’uomo che ama
si regge su tele di ragno
e il respiro della sua donna
impone un tempo indicibile
alla grande meridiana lunare.
Nessuno ricorda le loro parole
ma la terra dopo di loro non è più la stessa.
Ogni acqua che chiuse al fondo quegli occhi,
al passo degli altri diventa subito cupa.
Di notte, la donna è un golfo smemorato di navi
che l’uomo ritrova.
Se guardano a terra, il cielo non regge più ali
ma se lasciano un fuoco di sterpi,
si alza nel fumo un sogno di cenere
che vuole fiorire.
2 IL MIO TEATRO
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