domenica 23 marzo 2025

Corso di storia della musica: Gastone [di Ettore Petrolini] 1921

1921 - Gastone [di Ettore Petrolini]


Gastone (1921) – Il divo decadente di Ettore Petrolini
Un ritratto caustico della vanità e del tramonto del varietà
Quando nel 1921 Ettore Petrolini porta in scena per la prima volta Gastone, il pubblico italiano ride, applaude… e si riconosce. Il personaggio di Gastone, un ballerino di varietà decadente e vanesio, è uno specchio grottesco delle illusioni dello spettacolo, della vecchia gloria che si spegne, del narcisismo che resiste al ridicolo.

Con Gastone, Petrolini scolpisce una delle maschere più memorabili del teatro italiano del Novecento: un personaggio tragico sotto la superficie della farsa, satirico ma anche umano, radicato nel contesto culturale della sua epoca e sorprendentemente attuale.

✦ Chi è Gastone?
Gastone è un divo da balera, un “bellimbusto” con il cilindro lucido, il bastone da passeggio, il gilet elegante e l’aria da seduttore di periferia. Un personaggio sopra le righe, affettato, vanesio, sempre in posa — ma ormai fuori tempo massimo.

Si presenta come "Gastone, il bell’Arturo dei caffè chantant", e vive di ricordi e di sogni di successo. Ma il suo mondo sta crollando: il varietà declina, il pubblico cambia, e lui resta intrappolato in un’immagine che non regge più.

✦ Uno spettacolo metateatrale
La forza di Gastone sta nella sua struttura: è uno spettacolo sul teatro, sul mondo dello spettacolo che vive di apparenza e consumo, ma che lascia dietro sé fallimenti e amarezze.

Petrolini mette in scena:

la decadenza dell’artista;

l’ipocrisia del successo;

il contrasto tra ambizione e mediocrità;

la comicità della sconfitta.

Il tutto filtrato dalla lente del grottesco e della satira.

✦ Uno stile inimitabile
Petrolini non scrive solo un testo: incarna Gastone. Il suo modo di recitare — fatto di smorfie, balbettii, sospiri esagerati, occhi roteanti e movenze da gallo narcisista — crea uno stile nuovo, a metà tra commedia dell’arte e dadaismo.

La parlata cantilenante, le pause teatrali, il vezzo dell’“eleganza malata”: tutto contribuisce a costruire un personaggio che è caricatura e ritratto insieme.

La celebre battuta:

“Io sono Gastone! L’uomo che tutti vorrebbero essere!… e invece sono solo!”

riassume la tragicommedia di chi vive per essere guardato, ma non è più visto da nessuno.

✦ Un personaggio che anticipa la cultura del narcisismo
Gastone non è solo una figura del passato. È l’antenato teatrale del divo trash, del performer da reality, dell’influencer che si specchia nel proprio profilo. È un uomo-immagine, la cui identità si costruisce nell'apparenza — ma il cui destino è l’oblio.

In lui troviamo un’allegoria della vanità, una critica al culto della celebrità, che Petrolini anticipa con cinismo e intelligenza.

✦ Il contesto: l’Italia degli anni '20
Gastone nasce in un’epoca di grandi trasformazioni:

Il caffè-concerto e il varietà stanno scomparendo.

Il cinema muto e la radio stanno conquistando il pubblico.

L’Italia attraversa tensioni politiche e culturali che sfoceranno nel fascismo.

In questo scenario, Gastone è un residuo di un mondo che muore, e Petrolini lo mostra senza pietà — ma anche con malinconia.

✦ Gastone al cinema
Nel 1960, Mario Bonnard realizza un film intitolato Gastone, con Alberto Sordi nel ruolo del protagonista. Sordi riprende la maschera di Petrolini, ma la rende più umana, più malinconica, meno caricaturale. Il film, pur se non fedelissimo al testo teatrale, contribuisce a rilanciare il personaggio nell’immaginario collettivo.

✦ Perché Gastone è ancora attuale?
Perché ci parla della fame di successo e del terrore dell’oblio.

Perché rappresenta il divismo effimero di ogni epoca.

Perché dietro la comicità, rivela una profonda tristezza esistenziale.

✦ Un’eredità viva
La maschera di Gastone ha influenzato intere generazioni di attori e comici. Tra i suoi eredi spirituali possiamo citare:

Totò, con i suoi personaggi vanagloriosi e illusi.

Gigi Proietti, che ne ha ripreso le movenze e lo stile recitativo.

Lino Banfi, nei suoi personaggi da varietà decadente.

Persino Christian De Sica, nei ruoli del seduttore sfiatato.

✦ Conclusione
Gastone è uno specchio che ci mostra cosa accade quando l’apparenza prende il posto della sostanza, quando si vive solo per essere ammirati. Petrolini ha creato una figura immortale, che ci fa ridere — e poi ci lascia un retrogusto amaro.

Perché alla fine, Gastone siamo un po’ tutti noi, quando fingiamo di essere chi non siamo, o quando restiamo aggrappati a un’illusione che il tempo ha già smontato.

1921 - Gastone [di Ettore Petrolini]

https://youtu.be/uGzcW95Mj30?si=9-GrSj0egQHU_IFS

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